Un nuovo studio di t33 esplora l’impatto delle norme UE sugli appalti pubblici su regioni e città
GIU 2025
Pubblicazione 27 June 2025
Il Comitato Europeo delle regioni ha incaricato t33 e Spatial Foresight di realizzare lo studio “Come le norme UE in materia di appalti pubblici influiscono sulle regioni e sulle città”.
Poiché gli enti locali e regionali sono responsabili del 45,2% della spesa totale per gli appalti pubblici nell'UE, lo studio valuta il contesto giuridico e operativo in cui essi operano, concentrandosi sulle sfide che incontrano nell'attuazione delle procedure di appalto pubblico.
Data l'intenzione della Commissione europea di rivedere il quadro normativo UE in materia di appalti, lo studio mira a contribuire al dibattito politico in corso. Piuttosto che sostenere una riforma globale del quadro legislativo, individua infatti i settori in cui miglioramenti mirati potrebbero aumentare l'efficacia delle pratiche di appalto. Ciò è supportato dall'analisi di possibili scenari futuri per l'evoluzione degli appalti pubblici e delle loro implicazioni per gli enti locali e regionali e per altri stakeholder rilevanti.
Infatti, il quadro normativo dell'UE in materia di appalti pubblici è basato sulle direttive sugli appalti pubblici del 2014, vale a dire le direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE, che definiscono i principi fondamentali, le procedure e le norme di governance per gli appalti pubblici. Tuttavia, il contesto normativo va oltre queste direttive fondamentali e comprende circa 50 regolamenti settoriali che impongono ulteriori obblighi alle amministrazioni aggiudicatrici. Questi spesso introducono ulteriori requisiti in materia di criteri di selezione e di aggiudicazione, motivi di esclusione o standard qualitativi, in particolare in settori altamente regolamentati come l'energia, la sanità, l'edilizia e i trasporti.
Una delle principali conclusioni dello studio è che le maggiori difficoltà incontrate dagli enti locali e regionali non derivano dal contenuto delle direttive stesse, ma dalla complessità e dalla frammentazione del quadro normativo più ampio e dalla sua attuazione. Le differenze nazionali nel recepimento delle norme dell'UE, compresi i casi di “gold-plating”, ostacolano spesso l'applicazione coerente ed efficace della legislazione.
Il rapporto finale dello studio è disponibile qui.
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